La quinoa, in quanto ricca fonte di fibre alimentari risulta essere un alimento a basso indice glicemico, e ha la capacità di abbassare la risposta post-pradiale del glucosio, attraverso il rallentamento dello svuotamento gastrico e dell’assorbimento dei nutrienti (De Carvalho et al., 2014).
Si presuppone che i meccanismi attraverso i quali la quinoa influisca positivamente sui livelli sierici di insulina, ruotino intorno alla sua capacità di abbassare il glucosio post-prandiale e di aumentare la sensibilità all’insulina. In studi in vivo, l’integrazione con 20- idrossiecdisone è stato associata ad un miglioramento della resistenza insulinica e ad una riduzione della gluconeogenesi epatica, influenzando i componenti a monte del percorso di segnalazione dell’insulina PI3K dipendente (Kizelsztein et al., 2009; Navruz-Varli&Sanlier, 2016).
Inoltre, i polifenoli, in particolare i flavonoidi, sembrano possano operare in sinergia con il 20- idrossiecdisone, influenzando la digestione e l’assorbimento dei carboidrati (Graf et al., 2014).
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