OBESITÀ: EPIDEMIA GLOBALE
A cura della Dietista Dott.ssa Roberta Tundo
Numeri importanti e preoccupanti, visto che l’obesità è spesso associata a numerose patologie anche gravi come le malattie cardiovascolari, autoimmuni, il cancro e il diabete.
Uno studio condotto dall’Università di Bologna pubblicato sulla rivista European Journal of Endocrinology indica che un BMI (Body Mass Index = Indice di massa corporea) superiore a 30 (condizione di obesità di classe 1), è associato ad un rischio maggiore di malattia, ricoveri, e mortalità (2). Inoltre, le persone obese che contraggono il COVID-19 hanno una maggiore probabilità di malattia severa con ospedalizzazione secondo recenti studi pubblicati in letteratura (2,3).
L’obesità è purtroppo un problema molto diffuso anche in età pediatrica. Se presente nei primi dieci anni di vita, il bambino può diventare un adulto obeso nel 75% dei casi (4).
Dati che si associano ad uno stile di vita non adeguato sia come dieta che come attività fisica (4,5). Il quadro di obesità in età evolutiva si associa, come nell’adulto, a un rischio aumentato di patologie collegate all’obesità, e anche a deficit nutrizionali, compreso quello di vitamina D (6). La vitamina D, ormone liposolubile, è presente in natura in due forme, la vitamina D3 (colecalciferolo), di origine animale, e la vitamina D2 (ergocalciferolo), di origine vegetale. L’uomo è in grado di sintetizzare la vitamina D3 a livello cutaneo in seguito all’esposizione solare. Si può inoltre introdurre con la dieta, ma solo pochi alimenti ne contengono quantità significative, come per esempio l’olio di fegato di merluzzo, il fegato, i funghi, i formaggi grassi e alcuni pesci grassi; pertanto, diversamente da altre vitamine, l’apporto rimane trascurabile, intorno al 10-20% di quanto necessario.
“Numerosi studi osservazionali hanno evidenziato come ridotti livelli circolanti di 25(OH)D (il metabolita epatico della vitamina D con maggior emivita) si associno a varie condizioni patologiche, tra cui le patologie autoimmuni, incluso il diabete mellito di tipo 1, le patologie metaboliche, incluso il diabete mellito di tipo 2, e le infezioni respiratorie, aspetto che ha destato interesse durante l’attuale pandemia di COVID-19. Seppure le basi fisiopatologiche siano solide, sono necessari ulteriori studi di intervento per dimostrare l’efficacia di un trattamento con vitamina D nella riduzione del rischio di sviluppare queste patologie”, sottolinea la Dott.ssa Flavia Prodam, Dipartimento di Scienze della Salute; Dipartimento di Medicina Traslazionale, Università del Piemonte Orientale, Novara nell’articolo dal titolo Obesità in età evolutiva e deficit di vitamina D (6). “Diversi i meccanismi ipotizzati associati ai bassi livelli di 25(OH)D nell’obesità in età pediatrica; tra questi, il sequestro della vitamina D nel tessuto adiposo… la minor esposizione solare per uno stile di vita sedentario con poche ore trascorse all’aria aperta” (6).
In conclusione:
I dati presenti in letteratura dimostrano con chiarezza che il sovrappeso e l’obesità in età evolutiva sono una condizione di rischio per il deficit di vitamina D; tale aspetto è di sicura importanza per la salute delle ossa e va valutato in termini di prevenzione.
“Uno stile di vita sano, una dieta adeguata, l’attività fisica e il gioco libero all’aperto sono cardini nella prevenzione sia dell’obesità sia del deficit di vitamina D, aspetti a cui prestare ancora più attenzione in un periodo in cui la pandemia da COVID-19 ha modificato le abitudini di vita”(6).
L’obesità ha cause multifattoriali, risultante dall’interazione tra componenti comportamentali, sociali e metaboliche, alcune geneticamente determinate, altre riconducibili a fattori ambientali. Molti aspetti dell’ambiente (cosiddetto ‘obesogeno’) incoraggiano abitudini alimentari scorrette e/o ridotta attività fisica, fattori che aumentano il rischio di obesità.
Infatti, un forte aumento dell’obesità infantile e dell’adulto è stato anche causato dai lockdown forzati che si sono susseguiti da inizio pandemia e dalla conseguente riduzione dei livelli di attività fisica sia per la didattica a distanza che per l’aumento dello smartworking.
La Dieta Mediterranea è stata confermata da diversi studi scientifici come efficace per la prevenzione e trattamento di sovrappeso e obesità e di numerose patologie correlate.
Si basa sul consumo prevalente di alimenti di origine vegetale come legumi, cereali, verdure e frutta fresca di stagione, alternando i colori che la natura ci offre; anche frutta secca, olio extravergine di oliva e un consumo moderato di pesce, carne, latticini e di vino(7), ma la Dieta mediterranea non è solo dieta!
E’ uno stile di vita e racchiude diversi aspetti legati alla convivialità, la tradizione, la sostenibilità, il movimento fisico, il tempo da dedicare a sé stessi.
Diversi benefici si ottengono anche dedicando quotidianamente un po’ di tempo a contatto con la natura, magari svolgendo dell’attività fisica anche leggera, preferibilmente nelle ore di luce solare per sintetizzare la preziosa vitamina D.
Un utile suggerimento per la ripresa verde dopo la pandemia è la terapia forestale e in particolare il “Bagno di foresta o Shinrin Yoku”, immersione sensoriale nei boschi ricchi di biodiversità. Notevoli i benefici, come riconosciuto anche dall’ONU (FAO e UNEP) sostenendo tra l’altro che “stare in foresta o nei parchi alberati offre una miriade di benefici per la salute umana, fisica, mentale, spirituale” (8). Uno degli effetti più importanti del Bagno di foresta è quello connesso al rafforzamento del sistema immunitario (9,10).
Benefici della quinoa nella gestione del peso corporeo
La quinoa, pur non essendo originaria della nostra area geografica, e non tipica della tradizione italiana, può invece entrare a pieno titolo tra le indicazioni dietetiche della Dieta Mediterranea. Pseudocereale dalle diverse proprietà e con un eccezionale valore nutrizionale, apporta diversi benefici.
In una recente meta-analisi che includeva cinque studi di intervento che prevedevano la supplementazione con quinoa, è stata rilevata un’influenza significativa sulla perdita di peso corporeo e sulla circonferenza vita (11,12)
La quinoa, in quanto ricca di fibre alimentari risulta essere un alimento a basso indice glicemico, con la capacità di abbassare il picco glicemico postprandiale del glucosio, attraverso il rallentamento dello svuotamento gastrico e dell’assorbimento dei nutrienti (13) rispetto ad altri cereali. Inoltre, i polifenoli, in particolare i flavonoidi, in sinergia con altre molecole sembrano influenzare la digestione e l’assorbimento dei carboidrati (14).
La quinoa è molto versatile e si presta bene per la preparazione di piatti dolci o salati, per cui può essere facilmente inserita ad esempio:
- a colazione sotto forma di biscotti o porridge utilizzando la quinoa in chicchi o la farina;
- a pranzo o a cena per la preparazione di primi piatti utilizzando la quinoa in chicchi oppure consumando pasta di quinoa o per la preparazione di un secondo piatto come polpette o verdure ripiene (es. funghi, carciofi, zucchine, melanzane, peperoni o pomodori) utilizzando i chicchi o la farina di quinoa. La farina di quinoa può essere utilizzata anche per gratinare le verdure al forno.
Referenze
https://www.epicentro.iss.it/obesita/
Rottoli M.; Bernante P.; Belvedere A.; Balsamo F.; Garelli S.; Giannella M.; Cascavilla A.; Tedeschi S.; Ianniruberto S.; Del Turco E.R.; Tonetti T.; Ranieri V.M.; Poggioli G.; Manzoli L.; Pagotto U.; Viale P.; Bartoletti M., How important is obesity as a risk factor for respiratory failure, intensive care admission and death in hospitalised COVID-19 patients? Results from a single Italian centre, «EUROPEAN JOURNAL OF ENDOCRINOLOGY», 2020, 183, pp. 389 – 397
Jamie S Y Ho 1, Daniel I Fernando, Mark Y Chan, Ching Hui Sia. Obesity in COVID-19: A Systematic Review and Meta-analysis. Ann Acad Med Singap. 2020 Dec;49(12):996-1008. doi: 10.47102/annals-acadmedsg.2020299.
www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/obesity-and-overweight
www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/indagine-2019-dati
Prodam F. Obesita in età evolutiva e deficit di vitamina D. Il Medico Pediatra 2021;30(1):28-32. https://doi.org/10.36179/2611-5212-2021-42
www.salute.gov.it
FAO and UNEP. 2020. The State of the World’s Forests 2020. Forests, biodiversity and people. Rome. https://doi.org/10.4060/ca8642en
Park B et al. Effects of Forest Therapy on Health Promotion among Middle-Aged Women: Focusing on Physiological Indicators. Int. J. Environ.Res. Public Health 2020.
Antonelli, M et al. Effects of forest bathing (shinrin-yoku) on levels of cortisol as a stress biomarker: a systematic review and meta-analysis. Int. J. Biometeorol. 2019, 63, 1117–1134.
Karimian J., Abedi S., Shirinbakhshmasoleh M., Moodi F., Moodi V., Ghavami A. “The effects of quinoa seed supplementation on cardiovascular risk factors: A systematic review and meta-analysis of controlled clinical trials” Phytotherapy Research. 2020; 1-9
Foucault, A. S., Mathe, V., Lafont, R., Even, P., Dioh, W., Veillet, S., …Quignard-Boulangé, A. (2012). Quinoa extract enriched in 20hydroxyecdysone protects mice from diet-induced obesity and modulates adipokines expression. Obesity (Silver Spring), 20(2),270–277.
Simnadis, T. G., Tapsell, L. C., & Beck, E. J. (2015). Physiological effects associated with quinoa consumption and implications for research involving humans: A review. Plant Foods for Human Nutrition, 70(3), 238–249.
Graf, B. L., Poulev, A., Kuhn, P., Grace, M. H., Lila, M. A., & Raskin, I.(2014). Quinoa seeds leach phytoecdysteroids and other compounds with anti-diabetic properties. Food Chemistry, 163, 178–185.
Dietista Dott.ssa ROBERTA TUNDO
Dietista Clinica con una esperienza trentennale. Ha lavorato in diversi ospedali della ASL di Lecce, occupandosi di vari ambiti, dalla gestione nutrizionale dei pazienti affetti da malattia renale a quella dei pazienti diabetici e dei cardiopatici diabetici (cardiologia metabolica) fino alla chirurgia bariatrica. L’attività è stata svolta sempre in team multi/interdisciplinari, adottando un approccio metodologico educativo per pazienti afferenti dal territorio salentino.
Coautrice di due ricettari per i pazienti affetti da malattia renale (2008,2009).
Inoltre, ha ideato molteplici progetti rivolti alla popolazione per le differenti fasce di età, sia presso le scuole che per la popolazione con l’organizzazione di seminari e/o convegni. Ha partecipato come relatrice a diversi congressi nazionali ed internazionali.
E’ stata consigliere nazionale ANDID (Ass. naz. Dietisti) dal 2012 al febbraio 2021 e delegata ASAND (Ass. Scientifica tecnica Alimentazione, Nutrizione e Dietetica) per i progetti speciali dal febbraio all’ottobre 2021.
Più recentemente si è appassionata al “Bagno di foresta o Shinrin -Yoku” acquisendo la certificazione CSEN Trentino Alto Adige come Esperto in Bagno di Foresta (2021). Ha ideato un progetto ASAND “La salute nel bosco ed in cucina” insieme alla collega Dr.ssa Simonetta Salvini. Il progetto, svoltosi in Toscana, rivolto alla popolazione adulta, comprendeva il bagno di foresta e un laboratorio di cucina salutare.
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